L’Antitrust ha fatto un nuovo e importante passo nella tutela dei consumatori: le grandi catene di elettronica dovranno riparare o sostituire i dispositivi danneggiati entro massimo 60 giorni. Più precisamente, 60 giorni per Trony e UniEuro e 30 giorni per Euronics e MarcoPolo. A breve anche i piccoli rivenditori dovrebbero adeguarsi a questa norma.
Qualche novità anche sul fronte del Web, che prevede la possibilità di gestire il diritto di recesso con un semplice fax o una e-mail.
Dalla notizia circolata, quando si parla dell’obbligo dei rivenditori di mettere in bella vista i termini di garanzia, si parla espressamente di “garanzia di 24 mesi” da richiedere direttamente al rivenditore, che dovrà prendersi l’onere di far riparare o sostituire il bene.
La notizia dei 60 o 30 giorni è sicuramente un bene, quindi non fatevi prendere per i fondelli quando il rivenditore cerca di deviare una vostra richiesta facendo riferimento a motivazioni assurde, dicendovi che dovete chiamare il tal numero o andare dal tal riparatore. Se avete acquistato un telefonino da Euronics, per esempio, Euronics deve ritirare il terminale e ripararlo, entro un mese, niente storie.
Per quanto riguarda la garanzia di 24 mesi, rimane aperto un dubbio. Sappiamo che la garanzia di 24 mesi non è offerta da tutti i produttori, e che c’è una differenza tra garanzia legale e commerciale. Apple e Sony, per esempio, offrono su gran parte dei loro prodotti una garanzia di un anno. Il nuovo decreto di cui stiamo parlando pone dei nuovi obblighi anche in questo contesto? Non ne sono del tutto sicuro, indagherò ulteriormente, nel frattempo, per chi non è informato, consiglio di dare un’occhiata a questo articolo per capire a fondo i limiti della garanzia.